Primo Levi
  • Torino, 31/07/1919
  • Torino, 11/04/1987
  • in archivio dal 8/14/2006

Biografia

Sono stato uno scrittore autore di tristi memorie, racconti, poesie e romanzi.

Segni particolari

Nel febbraio del 1944 vengo consegnato dai fascisti italiani ai nazisti e deportato ad Auschwitz (per l'esattezza nel campo Auschwitz III - Monowitz), come häftling (letteralmente funzionante) numero 174517.

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Scritti da Primo Levi

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Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti(…)

Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci);(…)

Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuta. C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.