Rabindranath Tagore
  • Calcutta (India), 06/05/1861
  • Santiniketan, Bengala (India), 07/08/1941
  • in archivio dal 2/2/2001

Biografia

Un amante della natura pieno di fiducia nell'uomo, strano?

Segni particolari

Il mio vero cognome è Thakur, ho vinto il Nobel nel 1913.

Scritti da Rabindranath Tagore

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Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto.

La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria, ma poi svanisce: le stelle durano.

Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.

E’ molto facile, in nome della libertà esteriore, soffocare la libertà interiore dell’uomo.

L'onda non riesce a prendere il fiore che galleggia: quando cerca di raggiungerlo lo allontana.

La vita non è che la continua meraviglia di esistere.

Non piangere quando tramonta il sole, le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle.

Ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini.

Chi vuol fare il bene, bussi alla porta. Chi ama, troverà la porta aperta.

La lezione più grande che l'uomo possa imparare  in vita sua non è che nel mondo esiste il dolore, ma che dipende da noi trarne profitto, che ci è consentito trasformarlo in gioia.