Roland Barthes
  • Cherbourg (Francia), 12/11/1915
  • Parigi (Francia), 26/03/1980
  • in archivio dal 5/26/2010

Biografia

Ho scritto molti saggi critici su diversi scrittori, dove ho dato importanza al "modo parlato" in narrativa.

Segni particolari

Sin da ragazzo sono sempre stato appassionato dai lirici greci.

Scritti da Roland Barthes

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Ci sono due tipi di musica: quella che si ascolta, quella che si suona.

Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di(…)

Le parole non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.

Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia.

La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.

Esiste solo un modo per sfuggire all'alienazione dell'odierna società: allontanarsi.

Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un sarcasmo può fare la condizione della verità.

Ogni ripudio del linguaggio è una morte.

Amo gli attori che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro.

La vita è fatta di piccole solitudini.