Romain Gary
  • Vilnius (Lituania), 8 maggio 1914
  • Parigi (Francia), 2 dicembre 1980
  • in archivio dal 4/20/2015

Biografia

Il mio vero nome era Roman Kacew, ma ho pubblicato solo un libro con questo nome. Gli altri li ho firmati con quattro diversi pseudonimi. 

Segni particolari

Sono stato l'unico scrittore a ottenere due volte il Premio Goncourt: la prima volta col nome di Romain Gary (il mio pseudonimo usuale) per "Le radici del cielo" (1956), e la seconda con lo pseudonimo di Émile Ajar per "La vita davanti a sé" (1975).

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Scritti da Romain Gary

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I trattati di pace con sé stessi sono spesso i più difficili da concludere.

Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ha bisogno di noi.

A volte, la cosa peggiore che può capitare alle domande è la risposta.

Bisogna davvero riuscire a conservare in sé qualche traccia inestirpabile di ciò che si è stati prima di quella grande disfatta che si chiama maturità.

Quando uno ha aspettato l'amore tutta la vita non è affatto preparato.

La frigidità è quando morale e psicologia vanno a letto insieme.

Abbiamo sempre bisogno degli altri, non possiamo passare la vita a detestare noi stessi. 

La speranza è appunto questo, è l'angoscia dell'incomprensibile, accompagnata da presentimenti, da possibilità d'altro, di qualcun altro, e da sudori freddi.

Quando si sta bene insieme non si ha nessun bisogno di mentirsi, di rassicurarsi. Direi, anzi, che la gioia la si riconosce dal silenzio. Quando la comunione è vera e intera, senza infingimenti, solo il silenzio può esprimerla.

Ci si incontra, non ci si incontra. Siamo fatti così. In genere, l'uomo e la donna che sono predestinati non si incontrano. Quello che si chiama fato, appunto.