Samuel Beckett
  • Dublino (Irlanda), 13/04/1906
  • Londra (Inghilterra), 22/12/1989
  • in archivio dal 2/1/2001

Biografia

Io aspetto Godot, mentre l'uomo continua ad angosciarsi dinanzi all'assurdità dell'esistenza.

Segni particolari

Sono amico di James Joyce ma anche vincitore del Nobel nel 1969.

Aforismi di Samuel Beckett

10 su 18

Le lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.

L'uomo di buona memoria nulla ricorda, perché nulla dimentica.

Tutte le arti si assomigliano - un tentativo per riempire gli spazi vuoti.

Non c'è niente di più comico dell'infelicità.

Siamo contenti. E che facciamo, ora che siamo contenti? Aspettiamo Godot.

Come è difficile parlare della luna! E' così scema la luna. Dev'essere proprio il culo quello che ci fa sempre vedere?

Niente è di più ridicolo della disgrazia, altrui naturalmente.

Nasciamo tutti quanti matti. Qualcuno lo rimane.

È un suicidio vivere all'estero. Ma come sarebbe essere a casa? Un persistente disfacimento.

La morte mi deve scambiare per qualcun altro.