Simone Weil
  • Parigi (Francia), 03/02/1909
  • Ashford (Inghilterra), 24/08/1943
  • in archivio dal 6/26/2007

Biografia

Fui una mistica e filosofa francese, sorella del matematico André Weil. Professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti di Francisco Franco, lavoratrice agricola, poi esule in America.

Segni particolari

Ha scritto di me Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serietà come vita, Simone Weil ci commuove, ci dà nutrimento".

Scritti da Simone Weil

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La mia idea essenziale del 1929: non è il fine che conta, ma il risultato implicito nel meccanismo stesso dei mezzi posti in opera.

Sfuggire al contagio della follia e della vertigine collettiva tornando a stringere per conto proprio, al di sopra dell'idolo sociale, il patto originario dello spirito con l'universo.

Tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti.

È completamente errato credere che un meccanismo provvidenziale trasmetta alla memoria dei posteri il meglio di un'epoca.

La concezione moderna della scienza è responsabile delle attuali mostruosità.

Nel XIX secolo tutti i poeti furono più o meno letterati, cosa che contamina vergognosamente la loro poesia.

C'è una colpa sola: non aver la capacità di nutrirsi di luce. Perchè, abolita questa capacità, tutte le colpe sono possibili.

Due forze regnano sull'universo: luce e pesantezza.

La teoria di Einstein è almeno altrettanto poco fondata e altrettanto contraria al buon senso quanto la tradizione cristiana nei riguardi della concezione e della nascita di Cristo.

Come un gas, l'anima tende ad occupare la totalità dello spazio che le è accordato.