Stendhal
  • Grenoble (Francia), 23/01/1783
  • Parigi (Francia), 23/03/1842
  • in archivio dal 4/30/2007

Biografia

Scrittore francese. Due miei grandi romanzi, Il Rosso e il Nero e Lucien Leuwen, sono un disegno crudo della società della Restaurazione, come indica il sottotitolo nel primo, "Cronaca del 1830".

Segni particolari

Il mio vero nome è Henri Beyle. Scelsi lo pseudonimo di Stendhal in omaggio a Johann Joachim Winckelmann, fondatore dell'archeologia moderna, nato a Stendal in Alta Sassonia (Germania).

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Scritti da Stendhal

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L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite.

L'unica scusa è che Dio non esiste.

Si può acquistare tutto nella solitudine, eccetto un carattere.

Una donna a quarant'anni non conta più, se non per quelli che l'hanno amata da giovani.

Un romanzo è uno specchio che percorre una strada maestra. A volte riflette l'azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere.

L'amore è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia alcuna parte.

L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna saperlo cogliere sull'orlo di un precipizio.

Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che gli interessi del bestiame e i suoi sono gli stessi.

Guardare da vicino il proprio dolore è un modo di consolarsi.

Gli uomini si capiscono solo nella misura in cui sono animati dalle stesse passioni.