Vladimir Vladimirovic Nabokov
  • San Pietrobugo, 1899
  • Montreux, 1977
  • in archivio dal 2/2/2001

Biografia

Ho sempre cercato il giusto equilibrio tra tragico e comico, abbinandoli a sintesi e dilatazioni spazio-temporali.

Segni particolari

Sono un russo, naturalizzato americano, riuscito a scampare agli orrori del comunismo.

Scritti da Vladimir Vladimirovic Nabokov

10 su 17

Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita.

Il genio è non-conformismo.

Un pensiero, quando è scritto, è meno opprimente, benché si comporti talvolta come un tumore maligno: lo asporti, lo strappi via, e si sviluppa di nuovo peggio di prima.

I grandi romanzi sono grandi fiabe.

Raramente la disperazione umana conduce alle grandi verità.

Certe persone - e io sono di quelle - odiano il lieto fine. Ci sentiamo frodati. Il dolore è la norma.

Freud mi sembra rozzo e medievale. Non voglio che un anziano gentiluomo viennese con l'ombrello mi infligga i suoi sogni.

Una buona risata è il miglior pesticida.

La solitudine è il campo da gioco di satana.

Immaginazione, il supremo piacere dell'immortale e dell'immaturo, dovrebbe avere dei limiti, per rendere la vita piena di gioia; non dovremo abusare troppo della gioia.