Arancia meccanica
Alex è un eroe dei nostri tempi: un teppista sempre pronto a tirar fuori il coltello, capo di una banda di duri che ogni sera, sui marciapiedi dei sobborghi, ripete il gioco della violenza: rapine, stupri, scassi, assalti ai negozi, scontri con altre bande. Finché Alex, che si interessa solo a Beethoven, viene tradito dai suoi amici durante una delle tante sue imprese. Le terapie di rieducazione, non meno violente, lo ridurranno a un'arancia meccanica, in balia delle sue antiche vittime, in una girandola di situazioni grottesche e paradossali.
Einaudi
240 pagine
8806173561
Recensioni
Il titolo del romanzo (nonché del cult girato da Stanley Kubrick) nasce nel 1945, quando lo scrittore, al ritorno dal fronte, in un pub di Londra sente un 'cockney' (londinese) ottantenne dire di qualcuno che era "sballato come un'arancia meccanica".
Espressione curiosa, non c'è che dire, ed azzeccata per scrivere una storia basata sul lavaggio del cervello.
La violenza giovanile avanza con(…)