Chissà se verrà alla mia festa
Un storia fluida, un triangolo che si conclude con i tre angoli rimasti soli, ognuno pronto a tracciare la semiretta della sua vita. La penna di Cristina Mosca è stata capace di creare una trama emozionante che rapisce il lettore e lo porta a leggere il libro tutto in una notte.
La protagonista è una ragazza determinata, ma allo stesso tempo incapace di star sola. Ha un assoluto bisogno di una figura maschile al suo fianco per sentirsi più viva, per sentirsi più forte.
L’abilità narrativa della scrittrice abruzzese sta nel saper comporre il punto di vista dell’uomo con una dote innata. Sembra che sia proprio un uomo ad aver scritto i capitoli intitolati “Lui”. Dote derivante dall’esperienza personale – in primis –, ma soprattutto grazie alla spiccata qualità di saper studiare l’essere umano che gli è di fronte.
La Mosca scandisce fasi di un rapporto amoroso abbastanza consuete, ma lo fa con un verbo creativo e scorrevole. La semplicità della scrittura è apprezzata, in questo spaccato d’amore. Un amore che forse non era vero, che forse non lo è mai stato. Una lontananza che non rinforza nulla, ma abbatte e porta alla ricerca di un abbraccio. Quello di un suo collega giornalista che forse viene sfruttato; ma non ne siate troppo certi…
La sorpresa finale non manca. Basta sfogliar pagina con dolcezza, la stessa di cui è intriso l’inchiostro di questo libro. Arrivare alla fine e sentire la voce, il messaggio della giovane Cristina Mosca.
Schena
107 pagine