E donne infreddolite negli scialli
E’ inizio autunno, e il freddo comincia ad avanzare, portando con sé gli ultimi ricordi dell’estate. Sara lavora in una tv locale, dove si occupa di televendite. Finché, a causa di un terribile episodio, si trova a fare ciò che crede di aver sempre desiderato: la giornalista. Ed è da questo spunto che il romanzo “e donne infreddolite negli scialli” di Cristina Mosca prende vita, tessendo una ragnatela di incontri, di sogni, di speranze, di contraddizioni, che si incrociano e si dipanano in una città bellissima, in cui il mare fa da cornice e raccoglie le memorie.
Il mare, sempre lì, sempre presente, da secoli, racconta storie che si perdono in antichi momenti. E’ lui il vero protagonista del romanzo, perché il suo colore, il suo profumo, il suo magnetismo dispone ed influenza le vite e le scelte di tutti i protagonisti.
Il romanzo è bello, a tratti divertente, in altri momenti romantico e drammatico. Sono gli occhi di una giovane scrittrice che guarda il mondo che la circonda senza perdersi un frammento del proprio sentire, senza dimenticare il proprio passato, congiungendolo al presente.
E la storia di Sara si frammenta in tante piccole storie, si incrocia con le vite altrui cogliendone l’essenza, imparando ogni giorno, da ogni sguardo, come fare per essere davvero se stessi senza perdersi in una macchina visiva ed immaginifica. Svela se stessa, Sara, mentre il lettore scopre cosa si prova a vivere ogni giorno a contatto con il mare: subirne il fascino, la forza, in un impetuoso codice di rispetto e di amore.
Schena Editore
140 pagine