El specialista de Barcelona
Devo dire che forse sono partito dal libro sbagliato per conoscere il caro Busi, “El specialista de Barcelona”, - sbagliato non perché è brutto, ma per la sua complessità -, come dice lo stesso titolo ci troviamo a Barcellona, con un narratore seduto su una sedia di ferro lungo la Rambla, che si rivolge ad una foglia di platano, sul punto di cadere urtata da un elicottero giocattolo. L’interlocutore quindi diventa la foglia, portavoce di fragilità, il linguaggio si trasforma e mostra diversi espedienti linguistici, quasi arditi, che si allontanano dall’ordinarietà.
Il protagonista è un professore di letteratura portoghese, scrittore poco fortunato, complessato per la sua bassa statura, gay con alle spalle un matrimonio con dei bambini, che sta per sposare il suo aiutante/compagno. Busi non si fa scrupolo, anzi nella narrazione inserisce anche personaggi conosciuti, disquisisce e critica e non si fa problemi ad essere perentorio: perché per essere completi bisogna per forza essere in due? Perché gli esseri umani devono essere completi solo se sono insieme?
Dalai Editore
373 pagine