Gesù. Un racconto sempre nuovo
Questa è la storia di una serie di “sì”. Una storia che crediamo di sapere, che raccoglie destini comuni, presenta l’inevitabile. Nel romanzo di Davide Rondoni “Gesù. Un racconto sempre nuovo” viene scardinato il già noto per fare posto a una dimensione corale, in cui l’occhio del narratore si sposta come una telecamera in cerca di intese, che si sofferma su sguardi, gesti, sillabe mute, cercando di cogliere il lato vero delle cose. Attraverso lo studio di saggi e Vangeli apocrifi, Davide Rondoni restituisce la figura di “Colui che segnò un confine tra il prima e il dopo” al suo contesto storico, politico, fatto di rapporti tra uomini e donne, di mediazioni e di scontri. Giuda tradì davvero, o fece, per così dire, “solo” male i conti? Trenta denari sono il prezzo di uno schiavo, avrebbe potuto puntare più in alto: perché non l’ha fatto? I discepoli capivano quello che stava accadendo, sognavano la gloria? O erano davvero come pesci in una rete, trascinati dal mare?
In una narrazione dai frequenti e suggestivi picchi lirici viene presentata l’irruzione del nuovo, il disorientamento di un sistema che vede saltare gli schemi. L’amore, la fede, una spiritualità sovversiva. Questo libro è per chi è pronto a sentire raccontare la storia di Gesù con il riverbero delle strade palestinesi negli occhi, e il tanfo della povertà seduto accanto.
“Stanno per battere il chiodo nella mano. Lo scatto del pollice, che si chiude rigido nel palmo, segno che è entrato fino al punto giusto.
Fino al punto giusto.
Con i colpi successivi arriva al legno scuro del patibolo. Fissa l’arto al legno e il legno all’arto. Ala, carezza bloccata.”
EDIZIONI PIEMME
346 pagine