Il mestiere di vivere
Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, "Il mestiere di vivere" accompagna Cesare Pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte, e diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza. Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, Pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull'arte condotta con rigore intellettuale e morale; e allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità l'evoluzione di un personale mestiere di vivere. In appendice "Frammenti della mia vita trascorsa", "Pensieri cassati", "In sogno". Completano il volume un ampio apparato di note, la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia ragionata e l'antologia della critica.
Einaudi
666 pagine
8806174967
Recensioni
Si può non essere d’accordo con Cesare Pavese. Non condividerne il pensiero, non accettarne la visione delle cose, delle persone. Si può prenderne le distanze, come lui fa dal mondo durante la stesura del suo diario - scritto in parte al confino, in parte in un’ampolla mentale continuamente scossa da un animo inquieto - ed allo stesso tempo riuscire ad amare, con combattuta e profonda tenerezza,(…)