Il mostro - versi di rabbia e d'amore
La fabbrica, le polveri, l'acciaio: squarci sul lavoro quotidiano all'Ilva, che si alternano a riflessioni sulla vita, a rasserenanti immagini di evasione. Il mondo rassicurante degli affetti, la Puglia e la sua bellezza incontaminata, vista da un operaio che, suo malgrado, contribuisce a inquinarla. Tutto questo anima le poesie di Vincenzo De Marco, poeta operaio e cantore di una contraddizione esistenziale tra lavoro e vita: due elementi normalmente in simbiosi, ma che nella Taranto dei veleni finiscono col trovarsi in una tragica dicotomia.
Les Flâneurs Edizioni
112 pagine
8899500606
Recensioni
A guardarlo bene in fotografia Vincent Cernia (Vincenzo De Marco alla nascita) non ci sembra un mostro: camicia bianca, jeans moderno e tatuaggi d’attualità. Tutto fuorché un mostro. E manco un poeta. Ma, d’altronde: come si riconosce un poeta? Non dall’aspetto fisico, certo (che è comunque un buon elemento per conoscere il carattere, dunque anche la scrittura). Ma dalla parola. E in questo caso(…)