Il principe poeta
Era un principe, ma la sua vera grande nobiltà era nel cuore che batteva in quel corpo di marionetta: che lo aveva reso sì famosissimo come “Totò”, ma che aveva anche soffocato per tutta la vita l’uomo-Antonio De Curtis. Nelle sue poesie non ci sono le battute e le movenze che lo hanno reso celebre, ma c’è il mondo visto da dietro quella maschera. C’è la vita difficile degli esordi (e non solo), il successo, gli amori, le delusioni, la nostalgia. C’è Napoli, con la sua “lingua-madre”, che non è però l’abusato “paese del sole”, ma in un certo senso è il mondo. Perché quella di Antonio De Curtis è soprattutto una “poesia morale” – non moralistica – che nasce e parla al cuore degli uomini. Che crede nel bene e non sopporta la prepotenza. Che crede alla bellezza, e non rinuncia ad amare, seppure tra le amarezze inevitabili che la vita riserva ad ognuno. Finalmente una raccolta completa – con cinque inediti – rilancia e riscopre le poesie di Totò, riprese dalle “carte originali” da sua nipote Elena, insieme a Virginia Falconetti.
Colonnese
223 pagine
9788899716226
Recensioni
Ne approfitto per recensire non tanto il libro, ma proprio l'autore, che ha espresso attraverso la propria maschera macchiettistica il buono e il cattivo, il nobile e il pezzente. Eppure era lui, semplicemente ed esclusivamente il grandissimo Toto'.