Inferno
Il sesto thriller di Dan Brown (il quarto ad avere come protagonista il professore Robert Langdon) diventa in ottobre 2016 un film dalle ambientazioni indubbiamente bellissime. Non potrebbe essere altrimenti, visto che lo scenario iniziale è Firenze, si prosegue per Venezia e si decolla addirittura verso il medio Oriente. Al centro del fitto intreccio, ricco di colpi di scena e di carte rimescolate a dir poco vertiginosamente, c’è la caccia a un luogo misterioso da cui sarà cambiato il destino del mondo. Il libro segue la serie Langdon iniziata nel 2000 con il libro "Angeli e demoni" e continuata con il "Codice da Vinci" nel 2003 e "Il simbolo perduto" nel 2009.
Cosa si farebbe se si potesse salvare l’umanità sacrificandone una parte?
In “Inferno” di Dan Brown (Mondadori 2013) l’evoluzione dell’ingegneria genetica si affianca di pari passo a una rilettura interessante della Divina Commedia: l’autore ci mostra il nostro capolavoro attraverso i suoi occhi da straniero, ne amplifica il valore e ci aiuta forse anche a ricordarne la grandezza universale. La lettura, come lo scrittore ha abituato i suoi lettori, è incalzante e alterna piuttosto bene i momenti descrittivi a quelli di azione e a quelli di introspezione (in genere funzionali alla suspense). Viene di continuo da cercare su internet i luoghi dell’ambientazione, con il libro ancora aperto e la pagina letta per metà, per la voglia di visualizzare meglio i movimenti dei personaggi. Finale controverso e sorprendente.
Mondadori
522 pagine