L'alibi perfetto
Una cosa è certa: quella di Iago non è poesia che usa le tattiche del sentimento o dell'emozione estemporanea, bensì è modellata sul disincanto. È un guardare distaccato e implacabile da una posizione scomoda, antagonistica, con lo sguardo orientato su uomini e cose stritolati (e ormai consapevolmente rassegnati) dentro apparati sociali e meccanismi esistenziali. L'atteggiamento non è mai conciliante ma instancabile nello scrutare dietro a tutte le finzioni e le maschere. Allora che cosa sono questi testi se non allegorie, piccole favole nere di una Waste Land plastificata e luccicante?
Bel-Ami Edizioni
112 pagine
8896289122
Recensioni
La poesia di Iago è senza dubbio caratterizzata da una doppia valenza: una forte carica introspettiva, ma anche una visione dell'insieme, che conferisce al poeta una eterna compenetrazione tra inchiostro e vita. Un germogliare di emozioni tratte dalla storia, così come dal quotidiano, che sente ribollire nelle proprie vene. Nei paesaggi di Iago c'è immobilità; un'immobilità che non è pace, ma un(…)