L’uomo Mosè e il monoteismo
Si tratta dell'ultima fatica Letteraria del Padre della Psicoanalisi e del suo capolavoro più controverso, rimaneggiato, riscritto varie volte fino alla stesura definitiva. Il libro intende raggiungere un obiettivo: confutare le religioni ebraico-cristiane attraverso l'uomo che ne incarna le radici più profonde, Mosé.
Freud, per dimostrare tutte le sue tesi, si trasforma e diventa qualcos'altro: un po' Indiana Jones, un pizzico di analista bibliotecario, una spruzzata di preveggenza. I suoi sforzi e i viaggi che fa per colloquiare con esperti dei vari settori e argomenti sono lodevoli e ammirevoli. Lo stile di scrittura è scorrevole e interessante anche se si tratta di un testo e un argomento tutt'altro che semplice e alla portata di tutti.
I detrattori di Freud hanno avuto buon gioco nel massacrare l'alta qualità dell'opera. Teniamo presente che un ebreo che critica in maniera quasi cinica e nichilista Mosé non è notizia che può lasciare indifferenti. E così, infatti, non è stato. Freud pubblica l'opera dopo la sua fuga da Vienna e l'approdo a Londra (l'Austria era stata invasa da un tizio coi baffetti e i suoi accoliti). In quel momento, il suo livello di tristezza aveva raggiunto livelli insopportabili (muore nel settembre del 1939 per un cancro alla mascella, problema che era già comparso ma che si è acuito proprio in questo periodo).
Chi ha sottomano il libro ha di fronte a sé due chiavi di lettura: quello tecnico (se ti poni degli obiettivi e non li raggiungi, l'intera opera è fallimentare), e quello spirituale (scoprendo che al di là degli scopi è molto più importante il metodo, in modo che l'intera ricerca di una verità diventa più importante che la verità stessa).
Personalmente, non apprezzo il primo approccio (che è quello seguito dalla critica) perché ritengo troppo entusiasmante il secondo. In fin dei conti, se Freud avesse intitolato l'opera "Il senso della vita" sarebbe stato perfetto, inappuntabile. Lo spirito di ricerca della verità che pervade il Padre della Psicoanalisi è talmente coinvolgente che non può lasciare indifferenti e giova alla lettura e ai lettori.
Lo consiglio.
Vivamente.
Caldamente.
Edizioni Hogwords
290 pagine
9798785833852