La rivolta degli scheletri nell'armadio
«Una favola che parla dritto al cuore di piccoli e grandi», in questo mondo ci viene presentata “La rivolta degli scheletri nell’armadio” di Jason R. Forbus, nata dai palpiti delle ‘AliRibelli’ dell’omonimo progetto editoriale. In realtà, la simpatica vicenda dello scheletro ballerino Ossogrigio e della sua mostruosa banda di outsider sa - perché può - parlare più agli adulti che ai piccini; se non altro per quell’ambientazione macabra, così vividamente caratterizzata, che in alcuni passi non rinuncia a mostrare la violenza con limpida schiettezza. Proprio come farebbe un ragazzino.
E della gioventù il libro di Forbus possiede anche, e senz’altro, la trasparenza: una scrittura equilibrata, soppesata ad ogni passo e sillaba, descrittiva al punto da non lasciare nulla all’immaginazione pur nutrendola nello stesso tempo. Ha la precisione del poeta, quello ancora fin troppo attento all’ordine della forma piuttosto che a quello dei pensieri; colui che non trascura la messinscena neppure del più piccolo dettaglio, perché l’obiettivo è un vero e completo ‘transfert’ del lettore in un altro mondo. Cui contribuisce, con successo, il package del volume, edizione curatissima - a parte qualche piccola svista dell’editor - corredata di disegni e perfino da una mappa - il tutto per opera di Giorgio e Matteo Franzoni, colleghi editoriali dell’autore - atta a riprodurre fedelmente il luogo di svolgimento della storia: la cittadina inglese di Wolverhampton, sede del Parco degli Orrori retto dallo stregone e tiranno Sir Desrius.
A questo punto non resta che aggiungere un elemento, come insegnano i maestri delle fiabe - da Italo Calvino a Gianni Rodari passando per Luis Sepúlveda e Daniel Pennac: la leggerezza. L’ombra che scontorna la brutale semplicità della fantasia infantile, il ‘quid’ qualificante dell’esperienza creativa: è ciò che ne “La rivolta degli scheletri nell’armadio” riesce e funziona meglio, il suo più grande pregio. Forbus dà alla levità il sembiante di una tenerissima ironia che impregna il testo dalla prima all’ultima pagina, anche nei suoi momenti meno allegri o felici. Grazie a quella si corre e si scorre fino in fondo, lasciandosi in-trattenere con curiosità.
Ali Ribelli Edizioni
186 pagine