Le quasi poesie
Nella sua raccolta Massimo Elia raccoglie raggi della sua vita e li trasforma in poesie.
Versi che parlano di amore, solitudine, ricordi oppure sogni… Citazioni di pensieri buttati qua e là con la voglia di trasmettere emozioni, senza la pretesa di identificarsi; con l’ambizione di essere “quasi poesie”, che si gettano sulla carta con la speranza di parlare, con il desiderio di esprimersi, con la voglia di disperdere una solitudine annunciata, risaputa; poiché la poesia è in ognuno di noi, in ogni nostra situazione giornaliera, e la differenza sta tra chi la sa cogliere.
È un invito a uscire allo scoperto da parte di una personalità introversa che è quella dell’autore, un invito a non rinunciare ad esporsi, a manifestarsi, a non rinunciare alla vita, a viverla come fosse un’eterna e magnifica Poesia.
Leggendo un libro ti fermi a pensare, ti tuffi nell’immenso mare che ondeggia ad ogni parola racchiusa lì dentro, in quelle pagine, per poi riaffiorare a galla e portare a riva conchiglie di cultura; le quasi poesie di Elia creano un mare spumeggiante in cui annegare, e non importa se a volte una parola può sembrare inadeguata, una frase esuberante: l’importante è farsi trasportare…
Il libro si presenta con una prefazione che è l’umile discolpa ad ogni critica del suo contenuto, l’autore stesso scrive : “ Non so cosa vuol dir poesia,/ ma alcune di queste cose/ sanno di poesia… o quasi/ Sono ignorante,/ ma che importanza ha?/ E intanto scrivo”… Scrivere, questo è l’importante: far uscire da sé tutto il possibile, strizzare lo straccio bagnato delle emozioni e riversarne le gocce, ognuno nell’espressione che meglio sente propria, ognuno con il suo bagaglio di messaggi che pensa di dover trasmettere. Massimo Elia trasmette questo attraverso la poesia, incurante se qualcuno lo critica, poiché almeno ci prova, dato che il poeta stesso non sa chi è, consapevole soltanto del fatto che nascono versi dalla sua follia, dalle sue emozioni, dalla sua vita agitata, da un amore, da un fiore, sia che essi nascano o muoiano, tanto non fa differenza sulla carta.
In poco più di un centinaio di pagine egli si mette in mostra, pronto a farsi sfogliare da ognuno che lo voglia, e che lo comprenda immedesimandosi con i suoi stessi stati d’animo. Questo è ciò che scrive: un libro poetico, la porta d’accesso nell’universo affascinante di un esistenza che si racconta tra situazioni quotidiane, in modo semplice ma intenso, e che sa cogliere briciole di poesia nella propria ricerca del vero.
Chimera
134 pagine