Movimentacoli
Una parola sferzante, un pensiero violento e profondo, sono le basi della poesia di Emanuela Cavallaro, che con la sua raccolta “Movimentacoli” consegna al lettore un’opera coraggiosa, dissacrante, dolorosamente reale e realistica.
In tutti i suoi versi si avverte una continua tensione condotta dalla “frenesia della poesia”, che spinge verso la rivolta, la sfida, il combattimento senza remore contro il “cupo quotidiano”, il non senso di un mondo dove non c’è luce ma buio, dove non c’è sicurezza ma "Frantumi" di essa, dove non c’è prato se non nel “grigio male”, dove l’esistenza è credere, fingere di esistere.
E allora, che fare?
“Bisogna lasciarsi andare/ sospendersi nell’aria/ e così potrai scoprirti”, gridano i suoi versi; bisogna tuffarsi senza domande nel mare del nostro essere, e cominciare a nuotare con violenta frenesia, per non “sopravvivere pensando di vivere”. Perché la scelta dipende da noi, la scelta della consapevolezza che è l’unica strada e insieme l’unica meta, è il problema e la sua sola soluzione. Questi forti sentimenti sono espressi da un linguaggio originale, che utilizza gli strumenti più classici dell’artifizio poetico, come l’allitterazione e la sinestesia, per disegnare un universo moderno, suoni in libertà, sillabe in continuo movimento, "movimentacoli" appunto.
Tali qualità sono ben espresse nella prefazione firmata da Sandra Cervone, poetessa, giornalista e scrittrice, storica autrice di Aphorism, nonché responsabile della Collana “La Luna e gli Specchi” della Divisione LAB delle Edizioni Giulio Perrone, che con il suo lavoro attento continua a regalarci talenti poetici veri, come quello di Emanuela, magistralmente espresso nei suoi versi che “combattono e si divincolano, come tentacoli, rendendoci piovre e prede a seconda del ritmo e dell’intuito che ci mettiamo”.
LAB
96 pagine
8863161909