Non gettate cadaveri dal finestrino
Spiazzante ed esilarante. Due aggettivi per accedere nel mondo narrativo di Gero Mannella. Le avventure di un commissario - che è debole alla vista del sangue – e dei suoi killer da strapazzo.
Una scrittura vivace e a tratti dissacrante. Uno stile tutto suo, originale nell’accostare azioni narrative ai limiti del non senso e una scrittura colma d’arguzie letterarie e termini ricercati. È questa la forza della scrittura di Mannella, che rende ancor più intelligentemente simpatica la sua opera lodevole. Una scrittura pregna di significati e scandita da parole e verbi di caratura alta, può essere tranquillamente servita a favore di un’invenzione creativa che di solito si classifica come “bassa”.
La leggerezza e la delizia della lettura, si scorge a prima vista tra le pagine del nostro autore. Pronto a farti capire tutto, per poi deridere il lettore con trovate creative e davvero spiazzanti.
Lo scrittore si prende gioco di tutti: anche dei suoi personaggi. Tende semplicemente ad innalzare - fino ad esaurimento - i picchi di assurdità presenti nel mondo reale. Uscendo fuori dal grafico, si arriva in questo mondo fatto di fidanzati che danno fuoco alla propria compagna e poi vanno a una cena di lavoro, di appuntati che prestano il proprio berretto al loro commissario per vomitare sulla scena del crimine, di autopsie svolte mentre si organizza un barbecue.
Insomma, tutta da gustare questa fatica letteraria di Gero Mannella. Nella dedica autografata dall’autore sulla prima di copertina, si legge: “Con l’auspicio che la lettura desti più sorrisi che sbadigli”. Può stare più che tranquillo, il suo libro si può leggere anche mentre si sorseggia una camomilla... si resterebbe comunque svegli, assorti tra sorrisi leggeri e un'atmosfera tra il sacro e il profano.
Coniglio Editore
63 pagine