Ombre
Alta visionarietà e un romanzo dalla parola poetica che rende un’ascesa ad ogni pagina sfogliata. A volte è solo un’ombra di sfuggita quella fermata sulla carta da Marco Coppola, ma è un’ombra densa e diretta. Dritto al cuore, è la direzione della sua storia, fatta d’intensi attimi di passioni, di vividi sali e scendi emozionali. Una vita che si presenta spremuta come un’aranciata nell’eternità dell’inchiostro fluorescente dell’autore. Vuol sognare ed emozionarsi Paolo, il personaggio nato dalla penna del nostro. “«Buonasera. Dove la porto? » chiese l’anziano autista, con quella frase che aveva ripetuto chissà quante volte ai suoi clienti più diversi. «Dove la gente preferisce non dormire, grazie.»” Paolo ha bisogno di oltrepassare altre ombre, di passargli dentro e poi fuggire. “…e uscì senza meta nel buio della notte a vedere un po’ di luce che non fosse la sua.” Nella vita, tutte le sensazioni rassomigliano ad aromi, gusti, colori, di cui è fatta la vita stessa. Vortice feroce che avvolge, prima di sbatterti al suolo violentemente, per far rimanere il ricordo – a volte crudo – di ciò che è stato… e passato. Quelle di Coppola, sono delle vere e proprie riflessioni poetiche da cui traspare la refrattarietà dell’animo umano. Questi, può dileguarsi in ombre diverse, anche partendo dallo stesso cuore. Non è un caso, che Paolo sia anche Andrea . Alcune pagine sono delle vere e proprie poesie, con l’unica eccezione di arrivar alla fine del rigo. Dei torrenti di sensazioni che rimandano ad altre; tanti “come”, “fare”, “poi” e così via. Il tutto propenso a sintetizzare con destrezza gli stati d’animo, le situazioni/sensazioni. “… sulla lampada illuminare quel poco che bastava a rischiarare due ombre far l’amore, l’amore sconosciuto se il passato fosse nero, l’amore troppo bello da esser vero, davvero, spaventoso, mozzafiato, da sopra la collina ad un passo dal cadere, dal franare sotto li suolo, dove la terra riempie dentro e ti affonda nella buca che scava quel destino…” 142 pagine da leggere tutte in una notte, per poi addormentarsi passando in una sorta di dormiveglia di cui è fatta questa storia. Lasciarsi percorrere da un retrogusto amarognolo ma dolce che la penna di Coppola getta sulla pagina bianca. L’efficacia descrittiva di quest’autore è nelle sue ombre. Nell’unica vita che gira e rigira attorno ad altre.
Montedit
142 pagine