Pensieri di una donna qualunque
Un concetto è lampante nella scrittura di Amanda Nebiolo, scrittrice controversa e mai banale: la naturalezza della poesia sta nel gusto dell’equivoco, nella libertà di poter anche contraddirsi, perché una voce e una mente nel nostro corpo, sono a lavoro sempre tra loro. Vengono fuori stati d’animo, punti di vista, concetti sul mondo; al poeta la capacità di ascoltare questa voce dell’anima liberandosi dalle infrastrutture del mondo moderno, essendo sinceri con la voce del cuore, del proprio io più naturale.
È quel “Je sentis avant de penser” di Roussoniana memoria, che la Nebiolo mette in atto, riuscendo a scindere il sentire, dal pensare. Essendo sincera in tutto, nel sentire, nell’interpretare e… nel contraddirsi senza paure e senza remore.
[…] Voglio l’autentico. Scelgo l’equivoco. Fisso sulla/carta i miei pensieri aspettando il verde ai semafori/e, in una lingua che non è la mia,/sento le parole sublimarsi in musica.
Così nella sua pura poesia, vera voce di un’eco sincera, c’è lo spazio meritato al peccato, all’istinto primordiale dell’uomo a concedersi quel lusso, nell’immediatezza del proprio volere. La poesia della Nebiolo può essere anche considerata come una voce tenue ma sentita, che nasce dalle conseguenze del peccato. Forse non ci sarebbe poesia senza peccato, e senza il dramma o la causa che ne segue. Perché la poesia è sincera, diretta; e nel peccato c’è tanta verità; in un uomo che si libera dagli schemi delle leggi sociali e si dona solamente all’istinto. Perché molte volte, per riconoscere di nuovo noi stessi, abbiamo bisogno di peccare, proprio come insegna il Maestro Gaber: […] Cerco un gesto, un gesto naturale/per essere sicuro che questo corpo è mio/cerco un gesto, un gesto naturale/intero come il nostro Io. […]
Amanda Nebiolo è una scrittrice da leggere spegnendo per un attimo noi stessi, e ascoltando solo le sue parole e quello che ha scoperto e continua a scoprire, innervando le sue critiche sul mondo e sulla gente, di uno sguardo rivelatore, accorto e sincero.
Edizioni Amande
79 pagine