Quaderno del borgo
Franco Maffiodo rivive con la penna e l’occhio da adulto, il suo tempo di bambino. A lui non serve ripercorrere le strade, i vicoli e gli usci; si orienta col ricordo, e con paesaggi ed emozioni ormai indelebili nel suo spirito.
La sua poesia è un piatto dolce con l’aggiunta di un pizzico di ironia bonaria. Come quando termina la poesia “V” così:
Ci si rivede come minimo al prossimo funerale
meno probabilmente ai matrimoni
data l’attenta selezione.
Ricordi sempre più vivi, come quel fiore “fatto col das”. Sono immagini e paesaggi presi nell’assoluto del rimembrare, per poi dargli vita e farli germogliare, con lo sguardo degli anni passati, dell’esperienza accumulata e delle cose comprese e oggi apprezzate ancora di più.
Un sottile ma notevole anfratto psicologico rende ancora più preziose queste quindici poesie; facili da leggere più difficili da interpretare. Pronti a sfogliare queste pagine e farsi prendere per mano da Franco Maffiodo, per questo viaggio breve ma denso.
The Boopen Editore
25 pagine