Uno, nessuno e centomila
A tutti è capitato di stupirsi nello scoprire come gli altri possano avere un'immagine di noi diversa dalla nostra, visto che noi sappiamo cosa c'è sotto la maschera e gli altri non vedono che questa, dal di fuori. Ma una simile scoperta per Vitangelo Moscarda, il protagonista di questo romanzo filosofico di Pirandello, è letteralmente esplosiva: l'io negato e il fallimento di ogni provocazione mirante a creare un confronto con gli altri su un piano più profondo delle forme, delle convenzioni e delle aspettative sociali, sboccano in un'accettazione volontaria della propria frammentarietà irriducibile e del proprio nascere e morire ogni istante, come è d'altra parte di ogni forma di vita nella natura.
Giunti Demetra
192 pagine
8844034050
Recensioni
Il testo, sintesi del pensiero pirandelliano, portato ai suoi estremi risultati, esce nel 1926, ma ha una lunga gestazione iniziata nel 1909. Un libro sul quale ha molto riflettuto, l’ultimo della sua vasta produzione, perché ad esso consegna il significato ultimo della sua intensa disamina sull’uomo. In una continuazione ideale con [Il fu Mattia(…)