Via col vento
Grazie al film del 1939, che ha fatto seguito al Premio Pulitzer del 1937, la trama di questo libro è nota a tutti. Quello che però probabilmente spaventa i più è l'approccio al volume, che - a seconda delle edizioni - va dalle 800 alle oltre 1000 pagine. "Via col vento" è invece un romanzo epico da leggere ancora adesso, perché presenta uno scorcio su un mondo che in Europa conosciamo poco. Quando sentiamo parlare di guerra di secessione, infatti, siamo più portati a pensare a una guerra di buoni contro cattivi, schiavisti contro liberisti: non pensiamo subito alle difficoltà portate dalla sovversione di un ordine consolidato, o a cosa succede in una società che deve scegliere tra il lottare per la sopravvivenza e "adeguarsi" ai nemici in casa e il trovarsi nella povertà pur di rispettare virtù come onore e decoro.
Il mondo presentato da Margaret Mitchell è universale perché simboleggia ogni nostalgia per un tempo andato e mostra senza buonismo il modo in cui le persone riescono ad accettarlo o meno; rappresenta la capacità di risorgere dalle proprie ceneri e da quelle altrui, con schiettezza e intraprendenza, dimenticando tutti gli scrupoli e diventando anche persone abiette, solo per "non morire mai più di fame".
Per fortuna, "Via col vento" fa anche appello alla certezza di non poter "fronteggiare la vita senza la terribile forza" di chi è "dolce, gentile, tenero di cuore". È molto interessante andarsi a leggere la vita passionale della scrittrice: si ritroveranno moltissimi dettagli, più o meno evidenti, in comune con il libro. Anche gli occhi verde smeraldo di Rossella O'Hara (che nel film furono colorati in post produzione: Vivien Leigh, infatti, li aveva azzurri).
Mondadori
882 pagine