Poesia
2 febbraio 2016
Ecco: adesso
si muove dal silenzio
il lenzuolo bianco della carta
io e lui viso e viso
il raggio del fuoco riscuote emozioni
scoccata mezzanotte
di un altro anno che furoreggia
intimo nel sempre, sole lucido
Non desidero altro che aggiungerlo alla collana
tesserci un nuovo fiore del giardino di dio
scrivere, tra le cose che sono, la più rosea
non pensare in verticale
da quando la curva è irrilevante
e sono io ad aspettarmi con le braccia
aperte, a filo di leggerezza