24 Agosto 2016
Il golf azzurro del cielo s’è impigliato
a cespugli di nuvole corvine
che l’hanno scolorito, e poi strappato,
mettendo a nudo i graffi delle spine.
Spinge il vento la pioggia sulle alture,
mentre s’affanna a ritrovare il sole.
E’ a lui che svelerà le sue paure,
e la sciagura che gli morde il cuore.
Lacrime intanto iniziano a cadere
sul pallore spettrale della sera:
si spegneranno infine nel braciere
di una notte silente e menzognera.
S’ode lontano il pianto di un bambino
avvicinarsi ai borghi addormentati,
e una saetta percorre l’Appennino,
accolta da collerici latrati.
Esplode un tuono tra gli alti campanili,
e l’universo sembra vacillare.
Le greggi abbandonano gli ovili,
quando ad oriente inizia ad albeggiare.
Il gemito del bimbo s’allontana,
svanendo in una bolla di sapone.
E una scossa possente, disumana
lascia trionfare morte e distruzione.
Oh madre terra, prodiga nutrice
perché hai tradito chi ti ha sempre amato?
Chiedono affrante le genti di Amatrice
che una risposta avrebbero apprezzato.