35 Agosto 2007
Davvero sono un uomo fortunato:
mi stacco in corsa dal carro della vita
e barcollando al centro della strada
mi infilo ignaro in dedali cortesi.
Sentite cosa m’è accaduto oggi.
Andando per la Via della Speranza,
in un mattino sera e notte insieme,
giunto ch’ero al chilometro duemila,
a destra un folto bosco di scintille,
a manca il lido degli amori azzurri,
mi sono ritrovato steso a riva.
Da naufrago che tal vuol rimanere,
ho avuto in dono dalla buona sorte
la condizione di parlar con Dio
e immaginate quindi tutto il resto.
Da lì a qualche secolo di pace,
son stato circondato all’improvviso
da stelle e primavere incuriosite
e a loro ho raccontato i sogni miei.
Poi, imbambolato e tutto a un tratto
mi son trovato tonto al bel cospetto
del mare contenuto in una goccia,
che mi ha ospitato a lungo nei fondali.
Tornato alla mia sponda sbalordito,
ammesso non bastasse l’accaduto,
ho avuto regalata l’emozione
di riabbracciare, come fosse viva, mia madre...
*
P.S.
L'ho scritta nel 2007. Ovviamente, 35 Agosto 2007 è un giorno inventato, un giorno impossibile nel quale si libera il gusto della libertà interiore e del sogno...
Tratta da “Appena finirà di piovere”, edito da Global Press Italia (06/2010) ‐ Poesia pubblicata sul Mensile di cultura “Il Saggio” (07/2009)
Premio Provincia di Salerno alla I Ed. del Concorso “Il Saggio/Auletta Terra Nostra” (03/01/09)