A ben vedere tu galleggi
Che forma avrà il tuo pensiero?
Un sasso adagiato, un varco ombelicale
una scatola nera, una vela?
che importa quel che i manuali dicono
se penso ad ali con radici al cuore
e un fantasma buono spazzare via
dall’aria ottundimenti.
E tu galleggi, peso nobile
sulle nostre teste precise
per cui disperi,
dai tuoi disegni diurni
piegati al buio
come fanciulli zitti, castigati.
Eco dolce e terribile
la tua parola pura
alla strada, ai telefoni
a chi ha saltato il fosso
se questo mai bastasse
a pensarlo, l’ultimo gelo
più simile a uno scioglimento.
(in occasione della giornata della consapevolezza dell'autismo)