a che scuola vai?
"a che scuola vai?"
mi chiese il predicatore?
io, in equilibrio instabile sul filo teso del dubbio eterno,
in bilico tra una lacrima e un sorriso, una rosa ed un tormento,
non seppi cosa rispondere in quel momento
in quel tempo, avendolo sperimentato, sapevo soltanto,
che per contare usavo le mani
e tenevo a mente 1, 2 e 3
e sommavo
poi invertivo gli addendi
e tiravo ancora la somma, e non a sorte,
e il risultato era sempre lo stesso
così mi avevano insegnato da quando avevo alzato il viso dalla terra per la prima volta
soltanto quello sapevo per certo
ma allora, non ebbi il coraggio di cantarlo nel vento
e adesso lo lamento
la libertà ha sempre un prezzo
a volte quello del pentimento
Marco Bo
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