O mia amata, fra i dolenti affanni
così folti sul mio terrestre sentiero ‐
triste, ahimè! ‐ dove mai non cresce
un fiore, mai alcuna rosa solitaria ‐
trova sollievi almeno l'anima mia
in molti sogni di te: e conosce allora
un Eden di blando riposo.
Così, dal ricordo di te si distilla
in me un'isola d'incanto, lontana,
in mezzo a un tumultuante mare ‐
fremente oceano e immenso, esposto
ad ogni tempesta ‐ nel mentre che, intanto,
i più sereni cieli, continuamente,
solo sorridono su quell'isola fulgente.
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Sono giovane e sono poeta (se l'amore per il Bello può rendere poeti) e desidero esserlo. Io sono irrimediabilmente poeta.