A mio padre
Mai, per te, scrissi prima parole,
o alcuna frase, nel corso della vita,
giacché i ricordi restan vaghi,
avendomi lasciata ancor bambina...
Flash, nell'immemore mente,
riportan all'innocente remota età solare,
dov'i pensieri si levavan leggeri
sull'ali bianche della spensieratezza
di quell'infanzia che m'appariva lieta,
in specie nei giorni della festa,
quando s'andava in campagna a passeggiare
coll'abitudinario lindo abito domenicale,
tenuto in serbo intra la settimana.
Io, a cavallina sovra spalle sicure,
rimiravo 'l mondo, trovandomi su, in alto,
a toccar 'l cielo con la piccola mano.
Ed è il mio nome memore del ricordo,
di quella notte ch'udì il primo pianto,
quando cantasti l'Iris di Mascagni,
con la possente voce or or così distante,
ambit'al sentir mio anche sol per un istante.
Padre mio amato...
Papà, troppo presto perduto.
idealizzato nel cuore e nel pensiero,
son qui a scriver, per te, d'amor, parole,
dolci come le caramelle
che non mancavi di portare
a questa piccola tua figlia,
prima d'ascender alla vita celestiale,
che ti richiamava a sé,
a cui non ti potesti rifiutare.