A mio padre
Non ho fatto la differenza
Sei stato il primo uomo che ho amato
Entrava nei miei occhi il silenzioso potere del tuo esempio
Mi hai insegnato a vestire di onestà le mie bambole e capivo che l'eleganza non era negli abiti, ma un'attitudine dell'animo
Ti ascoltavo nei discorsi "da grandi" e imparavo che non esistevano parole grosse o piccole, ma che tutte avevano un peso e bisognava sempre usarle con la delicatezza del Rispetto
Mi hai educata con sguardi che parlavano molto più di tante noiose prediche
Ho seguito curiosa i tuoi gesti e, scimmiottando con amiche immaginarie a cui servivo un invisibile tè in minuscole tazzine, gustavo il piacere della condivisione e dell'altruismo.
Non eri certamente solo questo, e so che i tuoi difetti sono i miei.
Ci sono radici che nessuna ascia può recidere, papà!