A ricordar profughi italiani
Chi oggi contro il padan si scaglia
immemore a suo dir d’amor pietoso
al povero migrante straniero fuggitivo
vilmente un dì gridò contro di voi violento
tu qui non devi giammai no mai entrare:
profugo eri dalmata e istriano quale
poi la sì grave colpa tua essere italiano
e voler nella Patria tua essere accolto
per schiavo non essere più alla mercè
di quei bruti compagni titini comunisti
or a voi volge in questi dì il pensiero
cari fratelli dalmati giuliani e istriani
e a un tempo i vostri nidi Parenzo
Pola Zara Fiume tanto e pur lontani
ma al cuor nel ricordo sì tanto vicini