T’ho veduta sorridere,
più bella della notte a San Lorenzo,
e per la semplicità che t’appartiene,
ora dolce è il mio sgomento.
La tua bocca,
è come il raro fiore che cresce sulla cima,
inarrivabile, quasi leggenda.
S’agita una bufera,
nel mio petto,
è un desiderio che s’avvera,
tienimi stretto.
Chiama i tuoi occhi Oriente,
e illumina l’antico legno,
dove incisi i nostri nomi.
Sei tu che muovi i soli.
13/04/2006
14 aprile 2006
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I sogni per uno scrittore sono l'inchiostro con cui comporre.