A te

Mi rivolgo a te uomo!

Ragazzo che schiacci i miei passi
con le tue mani stai bruciando due vite
non ti fermi ad ascoltare i miei silenzi
le mie urla
sconvolto dalla furia che hai dentro
accecato dalla forza che hai conquistato
alienato da una coscienza che hai perduto
mi vedi a terra, i miei occhi nei tuoi.

Noi siamo uguali
uomini di un mondo stravolto
io solo sotto i tuoi piedi
tu fra tanti che cancelli il mio sorriso.

Vorrei dirti che puoi fermarti,
nessuno riderà di te
puoi smettere di colpire,
perché la forza sta tutta lì
nella capacità di tendere la mano all’altro non di frantumarla.

Non smetto di guardarti,
ma i miei occhi sono un buco nero verso l’asfalto
da quell’asfalto continuo a guardarti ma tu non mi vedi più
sono solo un insetto fastidioso da schiacciare
un insetto che ti ha punto là dove sei più indifeso
la fragilità ceduta alla violenza.

L’assurda idea che incombere sull’altro nasconderà ogni insicurezza
senza fermarti a pensare a cosa sarà la tua vita,
la mia vita tra pochi minuti.

Mi giro a guardarti, ti vedo per quello che sei,
capisco perché non vedevi i miei occhi,
non sentivi le mie urla
sei un uomo solo, incatenato ad un corpo fatto per uccidere
mentre io sono solo un ragazzo in un corpo fatto per amare.

Ora volo via da te e dalla paura.
il mio nome rimarrà sempre lì, tatuato sulla tua anima,
nessuno lo vedrà
ma tu lo sentirai gridare ogni giorno dentro di te

In ogni volto che incontrerai, sarò sempre lì,
senza un sorriso, senza vita,
ma dentro tutti gli occhi che guarderai
a ricordarti chi potevi essere
chi non sarai mai più
un uomo libero.