Adamo ed Eva

Nell'Eden dorato, dove il tempo danza,
Adamo e Eva vivean nella speranza.
Tra fiori e fronde, sogni di eternità,
la vita nacque con pura vitalità.

Sotto il cielo azzurro, in un mondo sereno,
la mela pendeva, frutto amato e pieno.
Il serpente sottile, con sguardo astuto,
sussurrò promesse, un destino mutò.

Adamo e Eva, ignari del male in sé,
assaporar volevan dolcezza di sé.
La mela, tentatrice, con rossa pelle,
offrì loro il sapere, l'arte più fedele.

Il serpente, nell'ombra, la verità nascose,
mentre l'innocenza, nel cuore si nascose.
Morso il frutto proibito, il mondo cambiò,
l'Eden svanì, l'innocenza fuggì via.

In colpa e in vergogna, tra rimpianti e pianti,
Adam si colse di fragili momenti.
Eva, con il peso del peccato in cuore,
sogna di un tempo senza dolore.

Ma la mela e il serpente, in un giro avvolgente,
furono solo i mezzi di un piano seducente.
Poiché in ogni caduta c'è spazio di risalita,
nella storia umana, la speranza non è finita.

Così, tra le pagine del tempo e del destino,
Adam e Eva resistono, un legame divino.
La mela e il serpente, simboli dell'errore,
ci insegnano ancora il valore del cuore.

In licenza poetica, questo racconto è vissuto,
un'epica di umanità, nel bene e nel perduto.
Adam, Eva, la mela, e il serpente traditore,
restano nel nostro cuore, eterno e profondo amore.