Adriatico
Chiazze sparse nella macchia
Annaffiate da un mare
Che vive e che dorme
Con i ricolmi sogni
Nei miei occhi chiari
Mentre si calano nell'azzurro
E lontano infinito dei giorni
Che scivolano sull'onda che naviga
E si perdono lontano
Nel mare degli anni
E nel ciclone del tempo
Per annegare con i miei sentimenti.
Alberi sparsi come sogni nel verde
Tigli ribelli in riga irti e slanciati
Abbracciati stretti
Come coppie di ballerini
Che danzano al vento.
Ora giganti buoni
Con le loro folti braccia
Si cingono e si baciano.
Ora giganti cattivi litigiosi
Come mostri preistorici.
E mentre sfidano il cielo
Nella calma d'agosto
Dispettosi impediscono ai miei occhi
Di vedere l’amore in concerto
Dal sapore profano oltre la siepe.