Affettuose sollecitudini

Appartato nella mia nicchia
ancora nella virilità che mi conforta

mi lascio tra me e me

tra i miei rimandi interiori
carichi d'umanità innata

dove vorrei liberarmi
dai tormenti che mi opprimono

la mia solitudine la mia miseria

la disperazione dell'anima
sempre avvolta nell'afflizione

Amarmi

e amare il mondo
sperando d'esser riamato

nelle apparenti sicurezze
della mia volubile interiorità

che assiste divertita
a tutti i riti in suo onore

E là

mi apprezzo nell'augurio

che volino con lo strepitìo
delle loro immense ali

le mie passioni

finché la mia età non segnerà le rughe
o mi renderà canuto e bianco

e là più tardiva delle quieti
non chiuderà le mie palpebre
.
Cesare Moceo destrierodoc @
Tutti i diritti riservati