"Ahi! Serva Italia, di dolore ostello!"

Accettarsi, portando in sé l'ammirarsi; rifiutarsi, avendo in sé l'odiarsi. E perdersi, nel rimprovero verso se stessi, rassegnati, agli odori di una vita priva d'effluvi, senza far più caso al proprio destino, nella tolleranza dell'indifferenza. Così, nella dottrina di un piacere indefinito, negarsi, nel peregrinare tra le superstizioni che vantano ogni decadenza.