Ai sacri tuoi piedi, prostrata
D’abbagliante aureola circonfusa,
più fulgid’ancora d'aurora radiosa,
nel Tuo peregrinar, Eccelsa Intermediaria,
ad artefici e vittime d'un mondial abbruttimento,
sei talvolt’apparsa, rivestita di Divin Assenso.
Ai sacri Tuoi piedi
‐ la viscida serpe schiaccianti e l'Empireo solcanti ‐
son stati, fratelli del Figlio Divino, gli altri figli Tuoi amati.
I richiami alla pace, alla prec' e all'amore,
tuttor s'odon, sospesi nell'aere.
Discendi, o Pia Madre, fra misere vite,
a tal dimensione or vert'alla morte...
La benigna Tua voce fai udir, ancor una volta.
O Madre adorata, dai giusti osannata,
attraverso i materni Tuoi occhi,
sgorgan lacrim'e dolor per figli andati persi,
i qual, imboccando l'oscuro,
abiurato han lucente cammino.
O Tu, Madr’Eletta,
fra tutte le madri del globo terrestre prescelta...
O, dei Cieli, Regina,
di turchino ammantata,
volgi ancora 'l benevolo sguardo
a noi stolti, sí statici sull'orlo del baratro.
Son a chieder a Te, Madr'Eterna,
per chi è esente da orrida colpa, salvezza.
Intermedia, t'invoco, o Maria, Madre mia,
per l'umana specie dal mal soggiogata,
da poter e ricchezza,
di pace affamata e d'amor assetata.
Un’ultima volta soltanto,
la volta del mondo consacra, ti prego...
Una figlia devota, ai sacri Tuoi piedi prostrata,
ch'a Te s’è affidata e in perpetuo s'affida.