Al confine d'illusioni
Ninnati nella culla dell'arcano,
speranzosi desideri
‐ al confine d'illusion’in silente processione ‐
scanditi da barlumi di realtà e sprazzi d'irrealtà,
‐ dacché nutriti d'ambrosia e miele ‐
alternati ad altrettanti avversi
‐ qual univoco fardello
d'infestante erba cattiv'aspersa ‐
si scindon dal velenoso amaro
‐ insidiosa genesi di chimere sconfinanti ‐
Soavemente dondolata dalla spem’esistenziale,
prevenendo detto evento,
già in partenza con il piglio positivo,
del destino,
mi sottraggo al dispiacere del dileggio.
Piroettando come foglia trascinata dal marino
o farfalla strabiliante,
in un valzer nell'ellissi intorno al sole,
prim'ancora d'un declino sopra un lido assai fecondo
‐ confacente a radicare ‐
ov'il vento scema in brezza,
entro e sotto un orizzonte riportante al Paradiso,
pongo picche al negativo
e son plagiata di bellezza.