Al mercato della vita

Un vento catartico
vorrebbe inondare il mondo;
soffia impetuoso sui visi
a scalfire i contorni di sensazioni
che le persone celano
con irriverente dignità
relegando il tutto
a una sorta di "ce l'ho‐mi manca".
La dispensa dell'Essere è svuotata
e ha bisogno d'essere rimpinguata.
Al mercato della vita
è finita la comprensione,
inutile cercarla
e qualcuno che ancora ne ha,
la tiene stretta
elemosinandola qualche volta.
E' finita la gentilezza,
barattata con l'inciviltà,
esauriti sono pure 
l'amore e la pace
e al loro posto si vendono
i conflitti e la discordia.
Non c'è più l'amicizia e la solidarietà
sostituiti dal disaccordo e dall'ostilità.
E' finito fin'anche il sorriso 
con le mensole piene
di scatole di broncio
prendi tre e paghi zero.
E' rimasta in abbondanza
soltanto la solitudine
e si fa a gara e
si sgomita per la paura
che anche questa
riaverla è cosa dura.
.
cesaremoceo