Un’orchestra tra le stelle
e il sordo suono dello spazio
profondo, sempre nello sfondo
oscuro del cosmo, le spalle
all’orologio e al dazio
pagato al minuto, al secondo,
al tuo genoma e al mio,
al dio delle scogliere
e dei burroni, al cantiere
della poesia, alle chiacchiere
della regina delle nove sfere
celesti. Il profumo dell’addio
nell’inchiostro versato sul lato
sbagliato del fato, l’errore
è nella condizione umana,
nella pietà vana del disperato,
nel gioco truccato, nel dolore
al petto e nel getto d’acqua piovana.
31 dicembre 2024
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