Alda
Zanzotto sostiene e Alda Merini ribadisce
che chi non ha visto morire accanto a sé
un compagno in tempo di guerra
e chi si giudica un sopravvissuto
non può essere felice.
Anch’io, come loro,
non riesco a dimenticare
i morti di questo sistema economico e sociale,
massacrati fisicamente e intellettualmente:
i malati terminali delle grandi industrie,
i disoccupati, i cassa integrati,
i sottopagati e tutti quelli
che in varie forme vivono la morte
come un dovere.
Non riesco a dimenticare i futuri morti,
l’imminente fine di questo meraviglioso pianeta!
Non riesco a dimenticare di vivere in una società che ha fatto della morte la propria ragione di vita!