Alda Merini
Pensando al senso profondo della poesia,
alla dolcezza
alla malinconia,
al dolore e alla felicità di comporre versi,
provo ad immaginare una porta che si apre
una casa che mi accoglie
sorridendo tra l’odore acre di una sigaretta
e il frusciare di fogli bianchi da riempire
con la bellezza di un nome.
Quella porta, quella casa, quel nome
Alda Merini.
Immagino una vita vissuta in pieno
con tutte le tonalità e le sfumature possibili,
con la consapevolezza di esserci e darsi
con una finestra spalancata sul bene
e il sapore di fogli bianchi da incidere con lo stupore di un nome.
Quella vita, quella consapevolezza, quel nome
Alda Merini.
Nessun titolo di coda, parole senza confini
fanno rotta verso un mare di poesia.
Le vele sono rime
il vento mi spinge a largo
per trovare il giusto equilibrio
tra pace e tempesta.
Getto l’ancora in queste acque
mi faccio cullare dalle onde del tramonto,
vedo isole che mi accarezzano la pelle.
La notte avanza e il faro dalla scogliera porta in salvo il mio cuore.
Quelle onde, quelle isole, quel faro…
Alda Merini.