Alessandra

Ho appena capito i cirri abbassati
sui tronchi toscani.
E fuori dal vetro attesi
gli odori
riarsi
in rinascite.
Ho sentito il passo lesto e il tamburello
del polso estivo più distante.
Le spunte agli ondeggi,
capelli filanti neri.
Ho immaginato come sarebbe se fossero
fragole.

E il sogno vetero ricresce in più rami.
Sulle pupille lustre ho specchiato
le corolle rosee di ogni infiorescenza
e le rovine del mondo
e il saltello sul cuore d’ombra
e la caduta della stella erta
e gli occhi grandi di Alessandra.